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L'INCONTRO - SIMBOLO DI PACE
GIANFRANCO MEGGIATO
a cura di Alessandro Romanini e Rocco Guglielmo
Piazza Cavour
ROMA
GIANFRANCO MEGGIATO
L’Incontro. Simbolo di pace
24 febbraio – 24 marzo 2023

Inaugurazione: Municipio Roma I Centro - Assessorato alla Cultura, venerdì 24 febbraio 2023 ore 15.00, Roma - Piazza Cavour
Inaugurazione: Galleria Mucciaccia, venerdì 24 febbraio 2023 ore 18.00, Roma -

COMUNICATO STAMPA
L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità.
John Fitzgerald Kennedy (dal messaggio all’ONU del 25 settembre 1961)

Dal 24 febbraio 2023 piazza Cavour a Roma ospita l’installazione di Gianfranco Meggiato, "L’incontro. Simbolo di Pace", realizzata dallo scultore veneziano e promossa da BAM di Giulia Abate e Maria Isabella Barone al loro secondo progetto di arte pubblica, in collaborazione con l'assessore alla Cultura del Municipio Roma I Centro, Giulia Silvia Ghia, dopo “The Lobster Empire” di Philippe Colbert, ospitato a via Veneto. Il progetto, realizzato con il Patrocinio del Municipio Roma I Centro, si avvale della curatela di Alessandro Romanini e Rocco Guglielmo.
"Esattamente un anno fa iniziava la guerra in Ucraina- ha commentato l'assessora Ghia- Ma quello che vorremmo è che questa opera possa far riflettere su tutte le guerre. Questa installazione vuole ispirare un pensiero sulla diversità, affinché la diversità diventi normalità. L'opera di Meggiato vuole rappresentare un abbraccio collettivo e il significato profondo della sua installazione è che bisogna superare le proprie trincee interiori e le proprie solitudini per ritrovarsi in un grande abbraccio corale. Ma questa installazione è importante anche per il centro storico di Roma, che ha la necessità di ritrovare la sua contemporaneità. E per questo motivo il Primo Municipio vuole muoversi nella direzione di portare l’arte contemporanea, nelle vie, nelle piazze, per farla diventare davvero pop collegandola con l’attualità, con quelle tematiche con cui tutti noi, nel bene e nel male, ci troviamo a dover fare i conti quotidianamente".
Nella stessa giornata la Galleria Mucciaccia inaugura all’interno dei suoi spazi, la mostra Muse Silenti cui viene esposta una selezione di sculture realizzate da Gianfranco Meggiato e che resterà aperta al pubblico fino al 24 marzo 2023.
Come sottolineano Giulia Abate e Isabella Barone di BAM “Siamo onorate di presentare questa iniziativa per la città di Roma. Con questo progetto, gratuito per il Municipio, BAM rinnova, ancora una volta, la sua volontà di farsi intermediaria della bellezza e dell’arte, operando per rendere l’arte contemporanea fruibile da tutti”.
La scelta della data non è casuale, è infatti il 24 febbraio 2022 che ha avuto inizio il conflitto, tuttora in atto, tra Russia e Ucraina. L’installazione realizzata da Meggiato, una monumentale scultura di 10 metri per 6 di ingombro posizionata di fronte alla sede del Palazzo di Giustizia (sede della Corte Suprema di Cassazione), vuole essere un invito alla riflessione. L’opera, realizzata con sacchi di juta, simboleggianti una fortificazione militare su cui l’artista ha impresso riflessioni e pensieri di pace di alcuni dei personaggi più importanti del Novecento, vede al centro una scultura in lega di alluminio marino, Una Musa silente, L’incontro, che simboleggia l’importanza di un incontro tra culture differenti. Nella sua opera lo scultore guarda ai grandi maestri del 900: da Brancusi per la sua ricerca dell’essenzialità a Moore per il rapporto interno-esterno delle sue maternità, fino a Calder per l’apertura allo spazio delle sue opere. Lo spazio entra nelle opere di Meggiato e il vuoto diviene importante quanto il pieno. L’artista modella le sue sculture ispirandosi al tessuto biomorfo e al labirinto, che simboleggia il tortuoso percorso dell’uomo teso a trovare sé stesso e a svelare la propria preziosa sfera interiore. Meggiato inventa così il concetto di “introscultura”, in cui lo sguardo dell’osservatore viene attirato verso l’interiorità dell’opera, non limitandosi alle sole superfici esterne. Come sottolinea l’artista “in questo particolare momento storico, pieno di contrasti e di tensioni, proporre il tema dell’incontro e del dialogo tra diversi, assume un alto significato simbolico. Il tema delle Muse Silenti, mai come ora, con una guerra in corso nel cuore dell’Europa, diventa un simbolo di sconvolgente attualità a difesa dei nostri valori e della nostra cultura dalla barbarie della guerra”. L’installazione realizzata per Piazza Cavour, con i suoi sacchi di juta destinati ad un rapido disfacimento, vuole simbolicamente porre l’accento anche al tema della caducità della natura umana, con la sua naturale tendenza al fallimento.
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