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LA COSTANTE COSMOLOGICA a cura di Gianluca Marziani
Nel 1915 Albert Einstein pubblicò il primo articolo sulla teoria della relatività generale, mentre nel 1929 Edwin Hubble scoprì la famosa legge relativa all'universo come corpo in espansione. Einstein per primo la applicò al calcolo dell'evoluzione dinamica dell'universo. Gli fu subito evidente che, considerando il modo omogeneo in cui la materia si distribuisce nell'universo, anche un universo infinito tenderebbe a collassare su se stesso. Essendo però opinione comune che l'universo fosse statico (ed eterno), Einstein ricorse all'artificio di aggiungere nelle equazioni del campo gravitazionale una costante, detta costante cosmologica (solitamente indicata con Λ), per controbilanciare questa contrazione. Einstein, vissuto in un'epoca dominata dalla teoria dello stato stazionario, per realizzare tale stasi inserì nelle equazioni di campo della teoria della relatività generale la famosa costante cosmologica, per contrastare gli effetti della gravità. Quando Edwin Hubble scoprì che l'universo era in espansione, Einstein ritrattò la sua idea, definendola "il mio più grande errore". Secondo la teoria della relatività, l'effetto di una tale pressione negativa è simile, qualitativamente, ad una forza antigravitazionale su larga scala. Quando Richard Feynman e altri svilupparono la teoria quantistica della materia, si resero conto che anche il vuoto possedeva una sua ben definita energia, data dalle particelle virtuali che si formano a coppie, le quali si annichiliscono a vicenda. Attraverso accurate misure, ci si rese conto che l'errore di Einstein non era poi tale: una forma di energia non rilevabile permea il vuoto, e la sua azione antigravitazionale fa accelerare l'espansione dell'universo. Come risultato collaterale, l'età dell'universo è inferiore a quanto stimato sulla base di una velocità di espansione costante. Ancora non si è capito né a cosa si deve questa forza, né come sia legata alla teoria inflazionaria. Nel 2004, Christian Beck della Queen Mary University di Londra e Michael Mackey della McGill University di Montreal hanno sviluppato una teoria che lega queste fluttuazioni all'energia oscura, e ipotizzato la misurazione sperimentale dell'energia oscura tramite la giunzione Josephson.
La natura della costante cosmologica è un problema ancora aperto, e rappresenta uno degli enigmi più profondi coi quali si confronta la scienza contemporanea. Nel 2007 e 2008 sono state effettuate dal satellite Chandra (Nasa) molte osservazioni nello spettro dei raggi X sull'ammasso di galassie Abel 85, distante 740 milioni di anni luce dalla Terra. Tali osservazioni hanno permesso di estendere gli studi sull'energia oscura, rivelando come la presenza di questa forma di energia quantistica (legata alla ancora non determinata materia oscura) possa influire sulla struttura dello spazio tempo e avvalorare (quanto meno dal punto di vista matematico) la presenza della costante cosmologica intuita da Einstein ma mai precedentemente dimostrata in modo empirico. Dice Marziani: “L’errore si trasforma in verità. La verità si trasforma in errore. La costante cosmologica racconta qualcosa di profondamente vicino all’arte contemporanea. Parla di mistero, ambiguità, di domande che non trovano risposte univoche. L’icona stessa è un’ideale costante cosmologica, reiterata e metabolizzata con modi e linguaggi sempre più complessi, lungo percorsi concettuali che evocano spazi sempre più ampi e tempi sempre più dilatati. Sempre Marziani “Volevo che la mostra ragionasse all’interno di una visuale macroscopica, diventando una sorta di conseguenza astrologica che assorbe le leggi universali ed entra nella prosa voluminosa del contemporaneo terrestre. Credo sia importante recuperare la visione utopica dentro la creatività artistica, affrontando le contingenze storiche con il coraggio di Ipazia, Keplero, Tolomeo, Einstein… L’arte si sta perdendo nella sua ansia da prestazione cronachistica, nel suo tentativo maldestro di tornare ad essere “politica” attraverso gli strumenti speculari della vita civile. Al contrario, l’arte visiva tornerà davvero “politica” nel momento in cui dialogherà con qualcosa di molto più grande e irraggiungibile. L’artista deve riprendersi il destino dell’utopia, viaggiare tra discese abissali e altezze siderali, ambire al dubbio estremo dentro il radicalismo dell’enigma….” Artisti come costellazioni Quindici artisti italiani disegnano la mostra come un percorso cosmologico a tappe narrative, un andamento progressivo che conduce dalla condizione di delirio posturbano al viaggio cosmico tra luci e segnali astrali. Il Complesso del San Giovanni viene ripensato come una mappa astronomica, mentre ogni artista rappresenta una costellazione, un agglomerato che svilupperà il proprio pensiero (così come ogni stella rappresenta una singola coscienza universale) dentro la sala d’appartenenza, senza interazione con gli altri artisti. Per la Fondazione si tratta di un segnale importante che definisce il nucleo stesso della collezione permanente: apertura sui molteplici linguaggi del presente, solida relazione tra l'estetica dell'opera e il piano dei contenuti teorici, sguardo su artisti giovani dal consolidamento evidente, opere dal tono museale e dalla grande forza installativa. L’assetto futuro della collezione sarà pensato come una vera e propria cosmogonia, distribuita sul territorio regionale con diverse azioni espositive.
SEGNALI Panoramiche di apocalisse urbana: Giacomo Costa Pericoli (in)naturali: Stefano Canto Natura in allarme: Simone Bergantini Sismogrammi di umana memoria: Pierluigi Febbraio Eccesso di luce: Tommaso Ottieri
SEGNI Il corpo come rinascita: Matteo Basilè Il marchio oltre la morte: Mauro Cuppone L'energia oltre la morte: Svetlana Ostapovici Il corpo come prima pagina: Michelangelo Galliani Il corpo come pagina mentale: Peducci e Savini Affiliati
OLTRE Architetture mentali: Luca Piovaccari Cosmogonie: Alberto Di Fabio Fughe da dentro: Veronica Montanino Oltre il reale, il nuovo reale: Adrian Tranquilli La persistenza della luce universale: Giovanni Albanese
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Comune di Catanzaro. Assessorato alla Cultura.
LA COSTANTE COSMOLOGICA a cura di Gianluca Marziani
19 FEBBRAIO 10 APRILE 2011 COMPLESSO MONUMENTALE DEL SAN GIOVANNI, CATANZARO
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ufficio stampa
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