Con la mostra "Ghiacci e Ombre", Cesare Berlingeri ha realizzato un percorso appositamente pensato per le due sedi espositive scelte dalla Fondazione Rocco Guglielmo: la Casa della Memoria, già Casa natale di Mimmo Rotella, e la Chiesetta medievale del Sant'Omobono.
Nel primo luogo Berlingeri ha presentato, all'interno della sala principale, un' antologia di lavori pensata per offrire al pubblico gli strumenti necessari ad una lettura d' insieme del percorso creativo degli ultimi anni. Nelle salette attigue, invece, l'artista ha realizzato due installazioni site-specific. La prima, intitolata "Primordiale", è costruita con opere interamente bianche, corpi in paraffina e cera che, grazie anche ad un suggestivo utilizzo della luce, assumono la consistenza di figure "congelate" palesandosi al cospetto dei visitatori come sinuose parti anatomiche cristallizzate nel "ghiaccio". Per completare l'installazione, con della grafite impressa direttamente sulla superficie della parete, l'artista ha realizzato un segno minimale. Questo, come "silenzioso" testimone di un passaggio umano, rievoca i disegni rupestri delle caverne di Lascaux, veicolando la ricerca dell' originario che caratterizza tutta la poetica di Berlingeri.
Nella seconda sala piccoli volumi popolano le pareti, si duplicano ed inseguono secondo un andamento ritmico tipico delle ombre, accompagnati da un altro segno "rupestre" che emula, nel gesto, quello presente nell'installazione "Primordiale".
Uno straordinario prolungamento della mostra è stato realizzato da Berlingeri nella Chiesetta del Sant'Omobono con una monumentale installazione di "Ventinove avvolti con ombra nell'azzurro".
Questa è stata definita da Marco Meneguzzo, il curatore della mostra, "una presenza culturale che racconta del sudario, del luogo, della memoria dell'uomo [...]". Un'opera capace di creare grande coinvolgimento emotivo elevandosi, nello spazio sacro che la ospita, come un'accorata preghiera laica.
La mostra è accompagnata da un catalogo, realizzato da Prearo Editore, con i testi di Marco Meneguzzo ed un'intervista inedita di Teodolinda Coltellaro a Cesare Berlingeri.